REGOLAMENTO
NON E’ CONSENTITO L’INGRESSO AI MINORENNI IN NESSUNA DELLE REPLICHE.
DIANA OR.I.S. e CHI È DI SCENA
presentano
VINCENZO SALEMME
in
“NATALE IN CASA CUPIELLO”
di
EDUARDO DE FILIPPO
Regia di
VINCENZO SALEMME
Interpreti:
Vincenzo Salemme in Luca Cupiello
Antonella Cioli in Concetta
Antonio Guerriero in Tommasino
Franco Pinelli in Pasquale
Vincenzo Borrino in Nicola Percuoco
Sergio D’Auria in Vittorio Elia
Fernanda Pinto in Ninuccia
Oscarino Di Maio in Raffaele
Agostino Pannone in Luigi Pastorelli
Pina Giarmanà in Carmela
Geremia Longobardo in Il dottore
Nuvoletta Lucarelli in Olga Pastorelli
Gennaro Guazzo in Alberto
Marianna Liguori in Rita
Note di Regia
Ho conosciuto Eduardo nel 1977. Andai a Cinecittà per provare a fare la comparsa in qualcuna delle sue commedie che stava registrando per la Rai. E lo incontrai in una pausa della lavorazione. Aveva sulle spalle lo scialle color vinaccia pallido, un camicione da notte e i mutandoni che finivano dentro i calzettoni di lana. Era il costume della commedia più bella, più amara, più divertente, più sentimentale, più intensa, più malinconica, più festosa, più struggente della storia: natale in casa Cupiello. Sono passati, da allora, ben 46anni. Nel frattempo, sono diventato attore a tempo pieno e, dopo aver avuto il privilegio di lavorare con Eduardo nei suoi ultimi due anni di palcoscenico, ho potuto continuare a frequentare il suo magnifico teatro grazie ai 12 anni nella compagnia del figlio Luca. Poi da più di 30 anni scrivo e metto in scena commedie e spettacoli scritti da me. E ho avuto anche la fortuna di lavorare nel cinema come attore, regista e sceneggiatore. Ma la voglia di tornare in quella casa degli anni ‘40 del secolo scorso, di sentire il freddo del dopoguerra addolcito dai preparativi del presepe, la voglia di rivedere quel prototipo di bamboccione, indimenticabile nelle sembianze di Luca De Filippo, la voglia di sentire la zampogne a fare da colonna sonora alla forza travolgente e incontrollabile delle passioni della figlia, la voglia di rivedere la potenza disperata di Concetta/Pupella, le sue lacrime di fronte al pericolo della disgregazione familiare, la voglia di abbracciare la tenera impotenza di Luca Cupiello di fronte alle promesse disilluse della vita, quella voglia non mi ha mai lasciato. Ecco perché ho deciso di mettere in scena questo capolavoro. E di farlo come io ho imparato a fare in questo mestiere. Con semplicità e amore. Amore per le mie origini, amore per Eduardo, per Luca, amore per quei Natali passati davanti alla televisione per scaldarci il cuore tra una manciata di struffoli e una giocata a tombola. E quindi, buon “Natale in casa Cupiello” a tutte e a tutti!
Vincenzo Salemme